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domenica 20 febbraio 2011

A futura memoria

E’ luogo comune dire che la legge Mammì abbia disciplinato l’etere fino ad allora una sorta di “far west”, per usare una frase cara allo stesso Ministro che ne fu il promotore. Lamentava il Ministro Mammì nella presentazione della sua legge le numerose cause in tribunale per la contesa di una frequenza, e ciò per lui era evidentemente disdicevole. Questo è certamente vero ma comunque era un segno di democrazia, che con la sua legge si è dissolto consegnando le frequenze e l’informazione a pochi gruppi di potere. Prima dell’uscita della legge Mammì infatti esistevano in Italia 1500 emittenti locali ma seguito della legge che imponeva condizioni capestro per la maggior parte di esse ne rimasero poco più di 500. Il far west, caro Ministro, è semmai questo, è la sua legge, con tutto ciò che ha trascinato appresso, criminalità compresa, sorta di pistola puntata sulla tempia del malcapitato per costringerlo a dismettere l’uso di una frequenza a vantaggio di poteri occulti e prestabiliti. Come nel far west appunto, caro Ministro, ha vinto la legge del più forte ma di questo, credo, ci sia ben poco da menarne vanto. Nei post che seguiranno parlerò della mia assurda vicenda personale, relativa alla mia televisione, Canale 60, esemplare per quanto detto sopra e molto illuminante del periodo. In attesa faccio un appello e chiedo a chiunque abbia avuto una analoga esperienza a quella che seguirà di contattarmi qui nel blog.

Pietro Atzeni

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