Un altro anno ci lascia
Un
altro anno ci lascia, senza rimpianto, ben sapendo però che non essendoci
limiti al peggio quello che verrà potrebbe addirittura superarlo in negativo.
Purtroppo la politica sta dimostrando tutti i suoi limiti, irrilevante che si
tratti di destra, di sinistra o di centro. E’ una politica asservita al potere
finanziario quello stesso che ha messo in piedi quel mostro chiamato
globalizzazione che sta distruggendo le economie del mondo occidentale più di
un cataclisma naturale con le multinazionali a farla da padrone a discapito
della collettività. Disoccupazione, precarietà, distruzione del sociale,
povertà diffusa, sono le conseguenze di questo modo di intendere la politica ma
nonostante ciò si va avanti con tenacia o ottusità o, se preferite, furberia,
con l’ennesima promessa di risoluzione definitiva dei problemi che affliggono
questa società e di un mondo migliore. Ma un albero malato non potrà mai dare
buoni frutti, tutt’al più potrà giovare al padrone tagliarne i rami e usarli
per il proprio benessere, come legna da ardere o per creare suppellettili, ma
non di certo alla collettività per nutrirsi che perciò sarà ancora più povera. Ecco
la globalizzazione è come quell’albero che non dà che benefici al padrone e
lascia in vana attesa degli auspicati frutti la collettività. Mi chiedo
cos’altro dovremo subire per recidere quest’albero che ad oggi ci ha portato
via risorse e lavoro, e ancora continua, visto la Omsa ?, e decidere di
sostituirlo con altro che possa garantire finalmente i frutti con cui nutrire
noi e i nostri figli. Buon anno a tutti.