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giovedì 21 ottobre 2010

A “Le verità di fango. Enigma rosso”, di Pietro Atzeni, il Premio “Miglior libro”


A “Le verità di fango. Enigma rosso”, di Pietro Atzeni, il Premio “Miglior libro”
Si è conclusa la 5^ edizione del Festival Letterario di San Bartolomeo la lunga maratona culturale al Lazzaretto di Cagliari, diventata capitale del libro per tre giorni dal 24 al 26/9/2010. Tantissimi gli ospiti, nazionali e internazionali, tra scrittori, giornalisti, intellettuali, artisti, impossibile nominarli tutti. Sono stati premiati per la narrativa Alessandro Carta, allenatore dei portieri delle giovanili della Lazio, per il racconto: “Orco baleno”; e Mirella Degortes per la poesia, in sardo e in italiano, “Deo e fiza mia”. Prima ancora, alla conferenza stampa di presentazione del Festival, era stato assegnato il premio “Serata in onore di…” al giornalista Antonello “tziu” Lai.
A conclusione della serata la giuria ha fatto la conta dei voti per la scelta del “Miglior libro” tra una rosa degli oltre sessanta presentati. Hanno vinto ex equo Pietro Atzeni, per il romanzo “Le verità di fango, enigma rosso” edizioni Cinquemarzo, e Gianluca Celestino Cadeddu per “Labirinti alla menta”, La riflessione, che hanno preceduto le opere di Mario Faticoni, Cecilia Tasca e Pedru Cruccas etc. Poiché il regolamento non prevedeva un ex equo si è resa necessaria l’estrazione a sorte per decidere a chi tra Atzeni e Cadeddu dovesse andare il premio in palio, una litografia della pittrice Filomena Gambula. L’estrazione, per mano del noto criminologo Ruben Sharif De Luca, figlio del celebre Omar Sharif, ha premiato Pietro Atzeni. Con la premiazione del “Miglior libro” e di Atzeni è sceso il sipario sul 5^ Festival Letterario San Bartolomeo, ma già si pensa al prossimo con l’obiettivo dichiarato di portare a Cagliari Jeremy Rifkin, questo almeno nei propositi di Vincenzo Di Dino e Angelo Pili, le due anime della Manifestazione.
Ora usciamo da questo tono impersonale e giornalistico e lasciatemi dire che la soddisfazione è grande. Buona serata a tutti.
Pietro Atzeni