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lunedì 14 febbraio 2011

Adesso basta: i problemi sono ben altri


Adesso basta: i problemi sono ben altri

Pare che nel nostro paese circolino ogni anno circa tra le 50 e le 70mila giovani donne straniere che operano nel mercato del sesso. Vengono qui da noi spesso attirate col miraggio di un lavoro che le riscatti dalla miseria e povertà del paese di provenienza per dare così alla propria vita una prospettiva migliore. Provengono dai paesi dell’Est, albanesi rumene, polacche, o dai paesi africani in via di sviluppo. Esercitano alla luce del sole se così si può dire. Eppure molte di loro hanno dietro una storia di violenza inaudita. Attirate con inganno in un paese straniero col miraggio di un lavoro da persone prive di scrupoli sono costrette a una vera e propria segregazione al di là dell’apparente libertà, costrette a battere per strada per pagarsi i debiti contratti per il privilegio di trovarsi in occidente. Chiunque di noi può vederle, chiunque di noi può guardare in fondo ai loro occhi e ben pochi non rimanerne turbati da una stretta al cuore. Altra storia sono le ormai famose escort. Rappresentano l’aspetto emancipato della professione. Sono insomma delle libere professioniste che affittano il loro corpo per delle cifre da capogiro e comunque per una cifra che va ben al di là dei 30 euro, quando va bene, delle colleghe di strada e in questa loro breve carriera possono mettere da parte un gruzzolo importante per dare una svolta alla loro vita. Fatta questa premessa vi pongo una domanda: quale categorie di donne, la cui condizione vi muove a indignazione, vi sentireste di difendere e per le quali vorreste di dire “adesso basta”? Una volta data la risposta chiedetevi perché ieri 13 febbraio la manifestazione a difesa della donna era contro quell’altro tipo, quella emancipata che di tutela proprio non ha bisogno? Meditate gente, meditate, anche se non siete berlusconiani come me.

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