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martedì 10 agosto 2010

Canzone mancata

Canzone mancata

Non fui io ad armare la mano
ma l’umana voracità
signor giudice io volevo solo donare
la voce a chi non ce l’ha
Ma si sa, la virtù degli uomini
è equilibrista che soffre di vertigini
e fanciulla smaniosa di darsi è l’ambizione
se l’avere poi nella bilancia pesa tanto
per carriera e successo cede alla tentazione
soffoca ogni scrupolo e sacrifica il rimpianto
Non fui io ad armare la mano
ma lui, il mio avvocato.
Ceduti gli interessi miei al volere del sistema
moltiplicarono i suoi incarichi come per magia
e vivere divenne per me un problema
Le banche tutto mi portarono via
dannando per sempre la vita mia
i ponti l’ombra di un uomo allora conobbero.
E così quando lo vidi fermo al semaforo
mi precipitai ad urlare tutta la mia rabbia
a chi aveva ridotto il lavoro di una vita in sabbia
quello appena mi vide “Io non ho fatto niente”
in preda al terrore disperato latrò.
Già il problema era tutto lì
mi voltai, sotto il ponte le mie povere cose
davanti un uomo di successo e conteso
una rabbia stravolgente allora mi ha preso
C’è chi per campare la schiena si spacca,
C’è chi si arrovella la mente,
ecco, signor giudice, vede
lui a mie spese c’era riuscito facendo niente
non fui io ad armare la mano
proprio per questo è finita così.

Canzone mancata, perché scritto come testo di canzone diversi anni fa su richiesta di una amica cantante, ma che non ha mai avuto la sua musica. L’amica si è sposata, ha cambiato città e smesso di cantare lasciando questo testo orfano delle sue note. C’è qualcuno tra di voi amici di internet che mi vuole dare una mano a invertire le decisioni del destino e dare a questi versi il loro degno accompagnamento musicale?

Pietro Atzeni

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