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lunedì 27 febbraio 2012

L'uccellino, la volpe e la politica


L’uccellino, la volpe... e la politica


Conoscete la storia dell’uccellino che andò a beccare per terra le briciole di pane tra il bue e il carro? Potrà sembrare strano ma, anche da una storiella così in apparenza leggera, si possono trarre degli insegnamenti profondi. Un agricoltore dopo aver portato il suo raccolto al mercato, nella via del rientro vista la giornata afosa, decise di fermarsi sotto un albero e di rifocillarsi. Seduto nel cassone incominciò a mangiare un tozzo di pane. Mentre mangiava, delle briciole caddero per terra, tra il carro e il bue che faceva da traino. Un uccellino si accorse di ciò e infilatosi sotto, saltellando incominciò a beccare quelle briciole. Improvvisamente l’agricoltore fu preso da repentino bisogno fisiologico e frettolosamente scese dal cassone e andò a cercarsi un luogo appartato. Per una ragione misteriosa che ancora non si riesce a spiegare, anche il bue sentì analogo bisogno, e una montagna di escrementi rovinò addosso al povero uccellino, seppellendolo. Una volpe che passava da quelle parti aveva osservato la scena e subito si precipitò sul luogo dell’accaduto.
“Oh, povero uccellino”, disse la volpe mentre girava, annusando, attorno a quella montagna, “dimmi dove sei che ti tiro fuori”. L’uccellino cercò di urlare, ma dalla gola gli uscì un suono strozzato, ma sufficiente alla volpe per individuare dove fosse. Con la zampa lo levò dalla cacca. “Povera creatura”, disse con fare quasi amorevole mentre lo ripuliva, “hai visto che ti ho tirato fuori da lì?”. L’uccellino fece per ringraziare ma non fece a tempo perché la volpe, completata la pulizia, lo divorò in un sol boccone. Questa favola ha una morale: non sempre chi ti mette nella merda vuole il tuo male, così come chi te ne tira fuori non vuole il tuo bene. Tutto questo a beneficio di coloro che ritengono che la prima repubblica, sì, ci abbia messo nella merda e la seconda abbia continuato, ma che il governo tecnico ce ne stia tirando fuori, o almeno ci stia provando! Ogni altro commento è inutile.

domenica 19 febbraio 2012

Effetti spiacevoli della chiusura di Splinder


Effetti spiacevoli della chiusura di Splinder

Come si sa la chiusura di Splinder ha creato non pochi problemi a chi aveva scelto quella piattaforma per espimersi ed avere contatti col mondo. Con la chiusura tutta una serie di problemi sono caduti adosso ai bloggers, dalla scelta della nuova piattaforma al trasferimento del blog, con annessi e connessi, sapendo che questa diaspora non sarebbe stata indolore perché non potendosi seguire tutti si sarebbero comunque perse amicizie di anni. Il mio era un blog elaborato e quindi non supportato, almeno per il momento, dalla nuova piattaforma “iobloggo”. Ultimamente ha subito come una mutazione perché la striscia centrale prima gialla, che spiccava sul resto bordeaux, ha preso lo stesso colore delle barre laterali rendendo di fatto illeggibili gli oltre quattrocento post da me pubblicati nella vecchia piattaforma. Non mi lamento di questo, perché capisco bene che se noi splinderiani abbiamo avuto i nostri problemi la piattaforma che ci ha accolti li ha avuti moltiplicati e con pazienza e speranza aspetto che li risolvano. Vengo al nocciolo del problema. Da poco più di una settimana ho verificato che un aggregatore di notizie su un nuovo motore di ricerca utilizza i link coi titoli dei miei vecchi post su splinder, ma se ci fate caso anche i vostri amici splinderiani, e una volta aperto il link tutto trovi fuorché il post al quale fa riferimento e cioè in questo caso il mio. Ora se fossi uno che pensa male potrei pensare che si sta utilizzando il lavoro del sottoscritto come articolo “civetta” per promuovere il proprio, ma non vogli pensare male e perciò penso che ciò sia dovuto alla nuova piattaforma che deve ancora organizzarsi per risolvere i problemi dei nuovi arrivati ma, in attesa di questa benedetta soluzione, incomincerò a ripostare i miei vecchi post perché se uno vuole leggere Pietro Atzeni è giusto che Pietro Atzeni legga.


sabato 11 febbraio 2012

"L'incidente" di Luigi Lunari a Cagliari

ParoleRivelate
presenta

L'incidente

commedia in due atti
di Luigi Lunari

Regia di Tullio Pecora


TEATRO AUDITORIUM COMUNALE
P.ZZA DETTORI CAGLIARI
SABATO 25 FEBBRAIO 2012
ORE 21.00
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
ORE 19.00
Info e prenotazioni
Tel. 393 1727958


Nota sullo spettacolo
È una smaliziata commedia di situazioni, tutta imperniata sul
classico e imperituro ingranaggio delle coppie clandestine che si
ritrovano tutte dove non dovrebbero essere, coi consueti
pittoreschi personaggi di disturbo, a complicare ulteriormente le
cose.
Sullo spunto di un classico del repertorio satirico tedesco del
primo novecento, “Die Hose” di Carl Sternheim, la commedia
sviluppa un intricato procedimento farsesco al cui centro vi sono
una donna, innocente provocatrice, concupita da tutti, e un
piccolo impiegato di banca con un ingarbugliarsi di Onorevoli
vogliosi e capiufficio lascivi.
Si rivela uno spirito critico indirizzato a colpire i difetti, i piccoli
vizi, i facili compromessi, i farisaici ritegni, le ambigue
grettezze di una certa società italiana.


L’ Autore
Luigi Lunari, nato a Milano, dove vive da sempre, si laurea
in legge, studia composizione e direzione d’orchestra. Si
occupa di teatro in varie direzioni, dedicandosi per periodi di
varia durata all’insegnamento universitario, alla saggistica,
alla critica. Drammaturgo di fama internazionale per più di
vent’anni collabora con il Piccolo Teatro di Milano e con
Giorgio Strehler, che Lunari ha sempre chiamato “il Maestro”,
esperienza dalla quale nasce, nel 1991, il romanzo teatrale “Il
maestro e gli altri”. Svolge intensa attività saggistica, dedicata
in particolare a Goldoni, Molière e Brecht. Autore di notevole
eclettismo, scrive fortunati originali televisivi e una serie di
commedie di deciso impegno civile e di satira politica, quasi
tutte ispirate alla realtà sociale italiana. Molte sue commedie si
sono imposte con grande successo a livello internazionale,
tradotte in più di venti lingue e correntemente rappresentate in
tutto il mondo, dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Svezia al
Portogallo, all’Australia. Nella primavera del 2004
l’Accademia Teatrale Campogalliani di Mantova gli ha
dedicato un festival che si è svolto nel Teatro di Palazzo
d’Arco a Mantova. Non ha mai tralasciato il suo hobby che è
quello di suonare il pianoforte e la tromba.





mercoledì 8 febbraio 2012

Associazione Los Quinchos: mai più bambini di strada!


Associazione Los Quinchos: mai più bambini di strada!

Il filmato che segue è relativo allo spettacolo di beneficenza denominato “Danzando Per Los Quinchos” a cura della Scuola di Danza di Assunta Pittaluga tenuto al Teatro delle Saline di Cagliari sabato 28 gennaio 2012. Il ricavato della serata contribuirà a sostenere le spese dei corsi di danza per i bambini del Nicaragua dell’associazione Los Quinchos, associazione che aiuta i bambini di strada. Il filmato vuole essere un omaggio e un ringraziamento verso la Scuola di danza di Assunta Pittaluga, verso i Maestri che hanno dato vita alla serata, da Luigia Frattaroli a Carlo Cocco da Fatima Dakik, con la collaborazione di Eva Aiollart, a Valentina Cossu, e alle loro splendide allieve, e allievi, Fabio Vadilonga in testa. Un ringraziamneto va anche ai musicisti Sabina Carta, Valentina Puddu e a quanti, insomma, hanno collaborato e contribuito alla buona riuscita della serata. Ovviamente un ringraziamento speciale va alla “Associazione Los Quinchos” che al motto “mai più bambini di strada cerca di lenire la disperazione di piccole creature vittime di un mondo che sembra aver perso oltre al lume della ragione ogni forma di umana sensibilità e rispetto nei confronti dei più deboli, bambini compresi.


Pietro Atzeni

venerdì 3 febbraio 2012

Affidabilità, credibilità e governi fantoccio


Affidabilità, credibilità e governi fantoccio

Il governo tecnico passa per essere il governo che ha ridato credibilità e affidabilità internazionale al paese ma io questa cosa proprio non la digerisco. Mi spiego. Salassano la popolazione, la portano alla fame, proseguono la distruzione dello stato sociale, iniziata già da qualche decennio, e questo darebbe credibilità al paese? A qual fine tutto questo Dio solo lo sa, assieme agli artefici e ovviamente al diavolo. Stanno creando forse un precedente che possa servire come termine di paragone per fare leva su quei paesi riottosi a fare le riforme tanto care al sistema bancario internazionale? E’ possibile, come è anche possibile che il disastro ottenuto fino ad ora abbia come fine quello di deprezzare i gioielli di Stato, Eni, Finmeccanica etc, prima di essere offerti in pasto alla finanza internazionale, Goldman Sacs in testa. Possono essere anche entrambe le cose, il futuro ci svelerà l’arcano. Per certo so che se come amministratore di una società svolgessi attività atte a sminuirne il valore, per svenderla ai miei complici, incorrerei nei rigori della legge ma non altrettanto avviene, in campo più ampio, se la stessa finalità persegue la politica. E’ un vero peccato che i rigori della legge non arrivino così in alto, ci si libererebbe una volta per tutte dai nostri aguzzini! E invece questo rimane ancora un sogno e sprofondiamo sempre più nel paradosso. Noi che abbiamo subito la politica speculativa delle banche e della finanza internazionale siamo chiamati a dare prova di credibilità e affidabilità, ma siamo matti signor Presidente Monti? Se in questo mondo avesse ancora casa il buon senso, non dovrebbe essere esattamente il contrario? Non si sarebbe dovuto pretendere garanzie di serietà dal sistema bancario e finanziario prima di macellare i poveri italiani? Giusto, no? E allora mi faccia la cortesia, anzi la faccia agli italiani tutti, di smetterla di sbandierare ai quattro venti questa presunta credibilità e affidabilità internazionale acquisita, che ci fa sentire anche fessi, visto che non siamo noi ad averla persa la credibilità e l’affidabilità, ma certi governi fantoccio che non hanno fatto, e continuano a non fare, gli interessi di chi dovrebbero tutelare! Per stemperare gli animi vi propongo in visione un gustoso filmato satirico sulla riforma operata da questo governo sul sistema pensionistico. Buona visione.

Pietro Atzeni