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sabato 28 gennaio 2012

Il sole sta alla terra


Per evadere da questa brutta aria, anche solo per pochi istanti, che corre in questo periodo nel nostro paese. Per ricordare che in fondo quello che ciascuno di noi vuole... è solamente amore e il cuore non sente altre ragioni! Guai a dimenticarlo. Buona visione.

venerdì 20 gennaio 2012


Buon Compleanno Antonio

Ri-Tratto di Antonio Gramsci
di e con Betti Pau
Domenica 22 Gennaio 2012 - ore 19 - Teatro MoMoTI - Monserrato - CA

Un Ri-tratto, perché l’autrice traccia con questo racconto un profilo della vita e della persona di Antonio Gramsci, ma anche perché è il secondo lavoro che dedica a questa figura così complessa e interessante. Una narrazione che ritrae le vicende biografiche dell’Uomo che stava dietro il Politico, il Pensatore, il Sociologo, il Rivoluzionario e anche lo Scrittore, dalla sua nascita alla sua morte. Betti Pau vuole offrire con questo lavoro un tributo a questa personalità poliedrica, una occasione per ricordarla ma soprattutto un gesto di gratitudine per una vita dedicata integralmente a realizzare una idea di società più giusta e civile per tutti. 

domenica 15 gennaio 2012

Sulle Ali dei Gabbiani: un successo!

Sulle ali dei gabbiani: un successo!




Grande successo di pubblico sabato 14 gennaio al vernissage di “Sulle ali dei Gabbiani”, alla Galleria G28 a Cagliari, mostra di installazione poetica curata da Italo Medda e Anna Boschi, con la collaborazione di Assunta Pittaluga e Beppe Vargiu e le danzatrici Arianna Madeddu e Stefania Sanna. Molto originale e suggestivo il modo di offrire la poesia, fogli a4 in continuo movimento a spiovere dall’alto, tra gabbiani in volo e reti, degli oltre settanta autori, nazionali ma anche stranieri, che hanno aderito all’iniziativa, per un totale di circa 150 titoli. La mostra è visitabile tutti i giorni eccetto il lunedì fino al 29 gennaio 2012 dalle ore 18,30 fino alle 20,30 presso la Galleria G28 in via Ada Negri a Cagliari. Ingresso libero.



Composizioni poetiche di Pietro Atzeni, Cagliari - Patrizia Battaglia, Massa Lombarda (RA) - Luisa Bergamini, Bologna - Anna Boschi, Bologna - Giancarlo Buffa, Cagliari - Virginia Cafiero, Genova - Lamberto Caravita, Massa Lombarda (RA) - Bruno Cassaglia, Quiliano (SV) - Maria Castronovo, Roma - Grazia Cipollino, Cerignola - Carmela Corsitto, Canicattì - Filippo Maria D'Angelo, Roma - Emanuele De Muro, Cagliari - Maria Tiziana Dondi, Bologna - Ginetta Fino, Castel S. Pietro T. (BO) - Letizia Gangemi, Taranto - Carmelo Giummo, Augusta - Claudio Grandinetti, Cosenza - Annamaria Janin, Cagliari - Oronzo Liuzzi, Corato (BA) - Mariella Loro, Torino - Ruggero Maggi, Milano - Paola Mancinelli, Montegranaro - Laura Maniscalco Blasi, Taranto - Elena Mannu, Cagliari - Giosuè Marongiu, Cagliari - Maria Grazia Martina, Breganze (MI) - G. Mauro Maulo, Macerata - Eraclio Nateri, Quartucciu (CA) - Italo Medda, Cagliari - Gloria G. Persiani, Roma - C. P. Oliviero , Tenerife (Spagna) - Oliviero Pianca, Bologna - Maurizio Piccirillo, R. Solvay (LI) - Salvatore Pintore. Sassari - Carlo Pucci, Bologna - Stefano Puddu Crespellani, La Garriga , Catalogna - Alberto Rizzi, Rovigo - Sabina Romanin, Pordenone - Viviana Santandrea, Bologna - Antonio Sassu, Torreglia (PD) - Francesco Silvestri, Massafra (TA) - Maria Spissu Nilson, Capoterra (CA) -Giovanni e Renata Strada, Ravenna - Rossana Tinelli, Matera - Giuseppe Luca Torraco, Foggia - Beppe Vargiu, Quartucciu (CA) - Massimo Zanasi, Cagliari



venerdì 13 gennaio 2012


E il vento che carezza la rugiada
La vita è sogno

Il mio sogno
mai fiorito seme in arida terra
non conosce la fremente gioia
che porta alla luce
o sole
ho dissodato il mio terreno
molto acqua ho dato
eppure il mio seme
è rimasto avvolto nel buio
osservo con stupore
in quest’alba grigio fuoco
l’umile margherita orgogliosa elevarsi
dolcemente
aprendosi al tuo bacio
tra il canto gioioso degli uccelli
mentre io sole
ancora una volta aspetto
e il vento che carezza la rugiada

Pietro Atzeni

Poesia tratta dalla raccolta "Tra terra e cielo", di Pietro Atzeni, edizioni Cinquemarzo Viareggio 2009

domenica 8 gennaio 2012


Piangete sardi
Amsicora è morto


Piangete sardi
Amsicora è morto
amava la libertà
per sé e per il suo popolo
Piangete
non è bastato l’odio esaltato d’amore
e la sua fierezza indomabile
per avere ragione dell’usurpatore
Piangete sardi
troppo forti le legioni romane
per il giovane Josto
suo generoso figlio
Piangete
Amsicora è morto
non ha retto alla sconfitta di Cornus
e alla morte del suo giovane erede
Piangete sardi
il tuo destino sarà deciso oltre mare
e pagherai queste scelte
ospite a caro prezzo in terra tua
Piangete
Amsicora è morto
ma vive nel cuore di ciascuno di noi
ridiamogli vita per riprenderci il nostro destino
Piangete sardi
Amsicora è morto
sì ridiamogli vita
solo così non sarà morto invano

mercoledì 4 gennaio 2012

Dove sono finiti gli indignati?


Dove sono finiti gli indignati?

Dove sono finiti gli indignati? Protestavano solo per i costumi sessuali presunti del Presidente del Consiglio Berlusconi? Perché non scendono più in piazza? Eppure Monti sta portando il paese alla rovina sotto ogni punto di vista, quello sociale compreso. Di fatto con la sua manovra, con gli aumenti del costo del carburante, il ripristino dell’Ici e tutti gli altri aumenti previsti a cascata, luce, telefono, autostrade, conti correnti etc ha ridotto di un buon 20% uno stipendio mensile di 1200 euro, ma attenti non è ancora aumentata l’iva… Ma, obietterete che siamo in emergenza. Ma fatemi il favore, ma quale emergenza! Ci stanno riducendo al lastrico per salvare il mondo dicono. Ma il mondo è di gran lunga più indebitato di noi. Il pianeta ha un debito pubblico del 1500% sul prodotto interno lordo e ci si vuol far credere che un paese col debito di appena il 120% possa incidere su questo fronte? No, non la bevo, c’è dell’altro che si chiama Banche che per effetto della scelleratezza di alcune operazioni, o vattelapesca, contano sui nostri soldi per salvarsi, grazie allo spread, o forse fare ulteriori appetitosi investimenti. Ma pongo solo una domanda: è moralmente accettabile salvare le banche, e ovviamente l’euro, al prezzo di affossare un’intera nazione?